Share This Post

Una volta preso possesso del nuovo acquisto e prima di ripartire per Roma come principale operazione faccio controllare le ruote, sembra uno di quei controlli molto secondari ma non lo sono affatto, incidono non di poco sul consumo, oltre che sul rumore e sull’andamento generale della guida; non conoscendo il mezzo preferisco partire con una situazione iniziale non dico con gomme nuove perché ancora potevo tirare con quelle montate, che dovrò comunque cambiare, però quantomeno con un controllo di equilibratura e pressione si.

Infatti scopriamo che la ruota di scorta, eternamente dimenticata, aveva pressione 0 (zero), riequilibrato il tutto e gonfiato a misura già sembrava guidare un altro mezzo.

Con l’occasione ne approfitto per dare un’occhiata al pianale  sotto ed ai servizi vari annessi, che avevo comunque già controllato prima dell’acquisto. Qualche parte da trattare con i dovuti prodotti antiruggine c’è, poi appena possibile lo farò.

…portato a casa il mio gioiellino cotanto atteso, bisognava come dire
“personalizzarlo”, renderlo mio insomma, come? Innanzitutto con un processo di igienizzazione /sterilizzazione che rendesse il Van più vicino all’idea della propria piccola seconda casa, doveva esserci il nostro odore, come i cani e le cucce per capirci, in fondo siamo animali anche in questo.

Per quanto fosse già stato trattato dai precedenti proprietari secondo degli standard di pulizia abbastanza elevati, ognuno purtroppo ha il suo di standard ed il nostro è quello per cui una sala operatoria risulta come dire …”migliorabile!”

Siamo agli inizi di Gennaio del 2017 ed al primo fine settimana disponibile ci si imbatte nell’opera magna della pulizia, peccato che parliamo di uno degli inverni più rigidi a memoria d’uomo, era il periodo in cui nel centro Italia venne giù (oltre alle già provate situazioni telluriche) circa un paio di metri di neve in 24h. A Roma c’è stato un giorno in cui eravamo a -9 non si poteva andare in alcun posto sia a nord che a sud, tutto era in emergenza gelo, sebbene la voglia di uscire con il nuovo giocattolo era forte, quindi giù di preparazione per pulire il tutto; a -9 però non è bello stare fuori con pezzette, secchi d’acqua che si congelano mentre li guardi e altri diabolici strumenti chimici per igienizzare il tutto. Ricordo solo che le cose bagnate si irrigidivano all’istante perché ghiacciavano ma dopo poco si afflosciavano nuovamente praticamente asciutti, il freddo rigido e secco disidrata peggio del caldo torrido.

Ora mi rendo conto che -9 non sono temperature così rigide da considerarsi eccezionali, parecchi camper in settimana bianca e/o in alcune zone ed in particolari periodi dell’anno sono sottoposti a temperature anche più basse; il clamore però è che per Roma sono temperature rigidissime, non siamo abituati.

Quale ottima occasione per testare la webasto in queste condizioni climatiche (anche per scongiurare che si spaccassero i tubi dal ghiaccio)? ; chiusi dentro a pulire con la stufa al massimo, non c’era modo di scaldarsi, solo una forte passione amplificata da quell’estenuante attesa per avere il mezzo poteva vincere quel freddo; ad ogni modo portammo a termine l’obiettivo nonostante le avversità climatiche, parliamo di pulizia là dove nessuno è mai giunto prima, salvo le mani dei costruttori della Trigano, insomma fu una fase di psichiatrica pulizia atta a raggiungere certi angoli nascosti remoti ed irraggiungibili che ovviamente non andrai mai più neanche a vedere, c’è mancato poco che lo smontassimo completamente per pulire ogni pezzo e poi lo assemblassimo nuovamente; non esistono purtroppo farmaci che ti possano convincere del contrario di quello che in quel momento ritieni “Da Fare” assolutamente.

Giusto per traferire il concetto – il serbatoio delle acque chiare, una volta pulito il fondo dalla normale sabbia di deposito ed altro che l’acqua crea stagnando, venne igienizzato con aceto, poi amuchina, poi un paio di carichi d’acqua con bicarbonato ecc. insomma dopo il trattamento era più pulito di un serbatoio nuovo, inoltre l’intento era che con l’uso dell’acqua con aceto e poi con bicarbonato l’effetto fosse praticamente di pulire anche l’intero impianto, nonché il serbatoio delle acque grigie.
Una volta finito l’olio di gomito sul povero mezzo, iniziò la seconda fase psichiatrica, quella dell’acquisto di cose che sembrano assolutamente vitali, senza i quali potresti perdere il senso di vivere il camper (tazzine, contenitori strategicamente studiati per non rompersi da chi ha altri problemi mentali, tappetini antiscivolo, guarnizioni antivibrazioni, tovaglie che non assorbono olio né vino o altro, neanche sull’ISS hanno questi materiali), sebbene la prima fase di pulizia vede un effort di tipo fisico, la seconda, quella dell’approvvigionarsi di “cosedacamper” prevede un effort economico non proprio a buon mercato se ti rivolgi ai negozi specializzati del settore. Per fortuna esiste Amazon, Lidl, eBay ed ikea.

Un saluto a tutti
VAN-eggio

Share This Post