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Sull’onda del tragitto già iniziato passando per Arezzo e Città di Castello, inizio il piccolo percorso esplorativo di alcuni punti salienti delle Marche, che ancora non avevamo incluso nel mio VAN-eggiar in lungo ed in largo..
Ripassando ancora una volta però da Acqualagna per un semplicissimo motivo, c’è il mio macellaio marchigiano di fiducia, bisogna sempre averne almeno uno per regione, almeno!!

L’arte della frollatura!!!

…e se vi inoltrate in questo nascosto e magico stretto passaggio finirete ..non a Hogwarts nella scuola di Harry Potter ma più semplicemente con le gambe sotto qualche tavolo dell’ “Osteria Braceria – PLINC – Specialità al Tartufo“, sempre del suo ristorante annesso alla macelleria.
Come al solito metto nel frigo del camper qualcosina presa dalla macelleria, che poi consumerò in qualche posto strategico, magari panoramico, che di solito inizio a cercare quando si avvicina l’ora di pranzo, ma nelle Marche il paesaggio è tutto bello, sarà facile trovarne uno.
Intanto mi avvio dalle parti di Mondavio, dove risiede “Rocca Roveresca” con un rinascimentale ed imponente mastio poligonale del 1492, a dieci lati, non simmetrici.

Oltre alla rocca, tutto il suggestivo paese è costituito da milioni e milioni di mattoncini, sembra il mondo dei lego o di minecraft. Appena superati la rocca si finisce nella piazzetta principale di Mondavio, sulla quale si affaccia la chiesa di S.Francesco.

Tutto il paese è immerso in una pace particolare, anche perché le mura esterne lasciano l’inquinamento acustico al di fuori del centro rinascimentale.

Ho parcheggiato in un regolare spazio per auto ma c’è una comoda area di sosta per camper a Mondavio, in Via Cappuccini 43.677575, 12.961572 attrezzata e gratuita, vicino la caserma dei carabinieri.
Ritornando al camper dalla visita del paese percorro la discesa a piedi e noto da sopra quanto sia sporco il tetto del furgone!!

Dovrò effettuare un trattamento con olio di gomito, appena decido di non uscire col camper ed avrò un fine settimana libero. Lascio Mondavio che è annoverato tra “Bandiera Arancione“, “Bandiera Verde” e “Borghi più Belli d’Italia” dirigendomi prima che scenda il tramonto verso Corinaldo, un paese con una sua storia particolare, non mi riferisco alla storia propria del paese ma avevamo letto di un aneddoto troppo simpatico che riporto più avanti.
Corinaldo è famoso per il suo vino, il buon “Verdicchio”, la struttura del centro storico è circondata da una bellissima muraglia del XVI secolo, la parte più suggestiva è Via la Piaggia, la scalinata di Corinaldo con il Pozzo della Polenta che da luogo alla terza domenica di luglio ad un appuntamento noto in tutta la regione: “La Contesa del Pozzo della Polenta”.

Il paese è molto attivo oltre che per ovvie ragioni turistiche anche dal punto di vista culturale, infatti Corinaldo gode di un teatro bellissimo, il “Teatro Carlo Goldoni“, la “La pinacoteca Claudio Ridolfi“; quel giorno ho con mia piacevole sorpresa beccato la mostra mercato di pipe artigianali, con maestri pipai provenienti da tutta Italia; ho scambiato opinioni ed ascoltato molto (fumo anche la pipa perché è considerata “fumo lento”, come il camper, da apprezzare senza fretta).
Ormai è buio, ritorno al camper per dirigermi all’area di sosta, gratuita per 48h,  del comune di Corinaldo (43.645856, 13.049199) con tanto di fontanella, corrente 220v, illuminata, gli stalli in piano, scarico acque grigie e nere. E’ così che si promuove il turismo, quanti KW di corrente in un anno potrà mai spendere il comune per fornirla gratuitamente ai camper (che non hanno elettrodomestici con consumi importanti), gli costerà quanto qualche lampione in più in definitiva!! Attraendo quindi persone che poi spendono nelle attività commerciali e culturali, si promuove anche così il territorio, un “bravi” a tutte le amministrazioni che sanno veder oltre il proprio naso …anche se in altri paesi dell’UE è cosa normale da decenni!

Mi alzo presto, anche perché si dorme molto bene nell’area di sosta, priva di rumori, per continuare a visitare Corinaldo, alla luce del mattino tutto cambia!

Le mura che circondano il centro storico sono ben tenute ed imponenti in alcuni punti.

Questo è il famoso “Pozzo della Polenta”, costruito intorno alla metà del 400 per fornire di acqua l’allora centro di Corinaldo. Venne ristrutturato nel 1980 in quanto i lavori della scalinata l’avevano interrato nei primi del 900.
Una storiella vuole che un uomo che saliva la scalinata con un sacco di farina di mais sulle spalle, si fermasse per approvvigionarsi d’acqua al pozzo, lasciando cadere il sacco di farina dentro; l’uomo si calò nel pozzo per recuperarlo e come in tutti i borghi pullulanti di “comare” subito ne usci fuori che l’uomo stesse facendo la polenta nel pozzo; una parola tira l’altra e c’era chi vide l’uomo buttare nel pozzo anche qualche salsiccia, che con la polenta in effetti ci sta tutta!! In occasione di questa storia il comune ha ben pensato di sfruttarla per una famosissima rievocazione storica in costume cinquecentesco “La Contesa del Pozzo della Polenta” che si celebra verso la fine di Luglio (almeno per il 2017, occasione del 500° anniversario)
Alla sommità della scalinata ho avuto la fortuna di vedere gli abiti usati in occasione della cerimonia, nella “Sala del Costume e delle Tradizioni Popolari“, molto belli.
L’aneddoto di cui parlavo prima, anzi sono due quelle degne di essere riportate da Corinaldo, riguardano la “Casa dello Scuretto”, non ve la riporto qui perché voglio riportare direttamente la targa annessa alla casa che ne descrive in breve la storia:

Qui potete leggerne in dettaglio la storia della Casa dello Scuretto.
L’altro aneddoto parla della rivalità in passato di Corinaldo con il vicino  Montenovo e della costruzione di un cannone ricavato da un tronco di fico; riportato in dettaglio sul sito del comune stesso.
Al di la delle simpatiche storielle Corinaldo è un paese molto carino, che merita una sosta se percorrete in camper la SP14 o la SP12.

Finito di girare per Corinaldo ma ce ne sarebbe ancora da approfondire, come un po’ per tutti i paesi, ci dirigiamo a Ostra Vetere ammirando l’ultimo scorcio delle possenti mura esterne.

Arrivati ad Ostra Vetere proprio di fronte “Palazzo Peruzzi” trovo la giornata di celebrazione FAI (Fondo Ambiente Italiano) al quale sono già inscritto, ne approfitto però per farmi consigliare sulla zona e scopro che quel giorno una simpatica iniziativa voleva che i ragazzi delle scuole medie fossero le guide ai punti di maggiore interesse del comune. Come prima tappa mi faccio trasportare dai ragazzi (molto bravi), che mi spiegano in dettaglio “Palazzo Peruzzi” (Chiesa di S.Antonio) non sempre aperto al pubblico. Risalendo poi Porta IV Agosto arrivo fino a Piazza della Libertà e da quel punto il secondo ingresso straordinario previsto in quella giornata prevedeva l’accesso alle opere conservate nella Pinacoteca Maria Crocifissa Satellico, sempre in apertura straordinaria.

Nonostante una bella scorpacciata di cultura e architettura lo stomaco cominciava a borbottare, non si vive di sola cultura, (ma neanche di solo cibo!!) per cui mi sposto in direzione Ostra, dove purtroppo arrivo in orario appunto di pranzo e trovo tutto chiuso, peccato perché quel giorno anche Ostra era oggetto di aperture straordinarie e riesco solo a vedere il centro “Piazza dei Martiri” che è di una bellezza rinascimentale molto affascinante,

lo stomaco però comincia a fare sul serio e piuttosto che essere attratto dalle iniziative culturali la mente comincia a ricordarti che in frigo c’è quella famosa carne del macellaio di Acqualagna 😉
Lungo la strada trovo uno spiazzo con al altri camper nel comune di “Polverigi”,

 

questo fu il risultato:

Il fornello del camper, alimentato dalle bombole di solito caricate a propano, necessita di una particolare attenzione per le cotture; il propano ha un potere calorifero pressoché simile al metano (anche in questo l’aspetto culinario in camper dev’essere come dire “tarato”); nonostante ciò la cottura però delle pietanze varia, in camper è più veloce anche l’ebollizione dell’acqua e per quanto concerne la carne in questo caso, va curata in un certo modo (per la tagliata è più semplice perché poi appunto tagliandola vedi il grado di rosa all’interno).  Ovviamente provenendo la tagliata da zone ricche di tartufi come non accompagnarla con le proprie eccellenze del territorio, avevo in frigo quel tartufo preso nei pressi di “Città di Castello”. Il risultato fu strepitoso!!
Porto sempre un portabottiglie da 6 posti nel gavone del camper, i cui spazi per oltre 2/3 sono a vino, giusto per queste occasioni, per le quali per editto divino è vietato bere acqua previa punizione dell’anima sempiternum. 
A fine pasto un buon erborinato, che al contrario della carne, può per esempio sposarsi bene con un Gewurztraminer (ho sudato per scriverlo corretto)!
A questo punto: pennichella time!! Anche perché dopo tutto il vino non si può guidare!! Webasto e piumone sono le uniche cose che si possono dire e pensare.
Ripresi dalla ricchezza delle cose viste e mangiate, botta di moka e via verso nuove terre, questa volta tocca ad Offagna ospitarci, anche qui, seguendo le indicazioni per camper si parcheggia nell’area di sosta del comune  (43.52725, 13.4415). Molto vicino al centro storico: illuminato, disponibilità gratuita di corrente 220v, carico e scarico delle acque (grigie e nere).
Grazie ancora infinite ai comuni che sanno offrire questi servizi.

Ad Offagna siamo già nella riviera del Conero, altra zona fantastica del centro, lato Adriatico.

Vi consiglio di visitare la rocca medioevale dopo aver percorso a piedi le strade  del centro. Anche Offagna ovviamente è Bandiera Arancione, Bandiera Verde, Borghi più Belli d’Italia e ricca di numerosi eventi durante l’anno, la più famosa è la “Festa Medievale” che si svolge verso la fine di Luglio. 
A questo punto ritirata verso l’area di sosta e preparazione delle “cosedacamper” per passare la notte e poi rientrare con calma nell’eterna capitale.

E’ stato un itinerario pieno, ricco di bellezze, come solo poche regioni possono offrire. Le Marche garantiscono sempre un’arricchimento, in qualsiasi modo si vuole attraversare e scoprire il territorio.
Tanto ci ritorneremo ancora molte altre volte, stay tuned 😉

 

Un saluti a tutti
VAN-eggio

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