Premetto che le immagini presenti in questo l’articolo si riferiscono al VAN Trigano Eurocamp ma possiamo dire che sono pertinente a tutti i furgonati della famiglia Ducato x244 (quindi anche Boxer, Jumper ecc.) e generazioni successive degli stessi; le zone interessate alla coibentazione sono pressocché necessarie per tutti i modelli/generazioni, variano qui le immagini relative all’allestimento della mobilia interna, che per il momento non sono oggetto di questa attività.
Fatta la doverosa premessa mi duole sottolineare che nonostante gli attuali costi di vendita dei moderni VAN (e vale per tutti i marchi) il concetto di coibentazione è, come dire, “trascurabile”; nonostante l’Eurocamp che vedete in foto sia stato assemblato nel 2005 devo riconoscere che in tema di coibentazione mamma Trigano un minimo di attenzione l’ha avuta, a dispetto delle produzioni attuali dove per coibentazione spesso si intende al massimo la protezione del serbatoio delle acque grigie, venduto come costoso optional aggiuntivo!
Le prime domande che nascono spontanee a tutti coloro che desiderano apportare questa miglioria al proprio VAN sono quasi sempre queste:
1) Dove dovrei e/o potrei coibentare.
2) Laddove sia presente un minimo di coibentazione, come potrei migliorare?
3) Con quale materiale devo coibentare?
4) Poiché ogni buon piano deve prevedere un piano B o quantomeno la possibilità di tornare indietro – è un intervento permanente / definitivo?
5) È un lavoro che si può effettuare in autonomia, senza bisogno di un’officina specializzata?
6) Di quali attrezzi devo disporre ecc.
Risponderò a tutte le domande lungo l’articolo e ad altre che al momento potrebbero sfuggirmi, scrivetemi pure.
Le prime zone che sicuramente hanno bisogno di essere coibentate sono i due portelloni posteriori ed il portellone laterale d’ingresso, che costituiscono in percentuale una grossa superficie in un furgonato. Il Trigano Eurocamp presenta inoltre nella zona posteriore del letto trasversale due rientranze rispetto alla parete (per aumentare la lunghezza del letto), create con due pannelli rivestiti di tessuto, smontandoli ho scovato altra superfice sulla quale poter intervenire. Inoltre essendomi ultimamente morto il boiler della Truma da 10L, ne sto approfittando per passare man mano verso il “gasfree” utilizzando un boiler elettrico (poi ne parlerò in un prossimo articolo), pertanto un altro spazio interessante da riempire è tutta la parte intorno al camino esterno dell’aria, tra la lamiera ed il preformato interno ci sono altri circa 6cm di spazio che vanno dal passaruota al fanale posteriore e dal fondo fino a dove si può arrivare (seguono le foto più avanti, più esplicative).
Di materiali per coibentare ce ne sono diversi, i più utilizzati anche in settori edilizi sono la lana di roccia o la lana di vetro o schiume poliuteraniche espanse ecc.
Per quanto riguarda le lane di vetro o di roccia le ho scartate in quanto francamente non mi va di respirare certe sostanze soprattutto dove dormo e soprattutto non essendo murate ma solo coperte da un misero pannello di legno o plastica; sebbene non siano state dichiarate cancerogene dal Ministero della Salute restano sempre delle Fibre Artificiali Vetrose (FAV) con il rischio che queste possono col tempo polverizzarsi; quando ho smontato i pannelli ho trovato diversa polvere, presumo quindi che così come siano entrate, così facilmente possono uscire le polveri vetrose, che poi respirerei e/o mi ritroverei nel cibo. Queste lane una volta posizionate è possibile proteggerle con uno spray fissativo che “cementa” le fibre affinché non si polverizzino ma resterebbe sempre il problema che col tempo e con il caldo la lana posteriore non raggiunta dal prodotto si deteriori. I FAV sono di sicuro il materiale più economico ma io ho preferito “Armaflex” della ditta “Armacell”, una schiuma leggera e flessibile in PET riciclata al 100% per alte prestazioni di isolamento basata su nuove generazioni di aerogel, più costosa ma è un lavoro una tantum, preferisco farlo bene.
“Today, in its 7th product generation, this flexible, lightweight, high-tech material features an insulating closed-cell structure with low thermal conductivity and an in-built vapour barrier. A good example of product innovation is ArmaFlex Ultima. Designed for HVAC systems with higher fire/smoke requirements, it is the world’s first flexible technical insulation material with fire class B®L-s1,d0.” © Insulation Products | Armacell
Le schiume espandibili le ho escluse perché sarebbe un lavoro definitivo (punto 4) e potrebbe interferire con i cavi elettrici e le mecchaniche delle portiere.
Il K-flex (foto centrale sotto) l’ho utilizzato per aggiungere i pezzi ed evitare quindi ponti termici o coprire quelle zone in cui lo spessore di 32mm o 25mm sarebbe stato troppo.
Non è da considerarsi una modifica permanente perché non vengono apportate modifiche strutturali all’allestimento o all’architettura della mobilia o degli impianti dei servizi presenti in camper.
Sebbene per alcune zone coibentate potrebbe risultare difficile rimuovere il materiale se non altro perché non è frequente accedere o smontare alcune paratie ma il materiale così com’è stato inserito così può facilmente essere rimosso. Potrebbe risultare difficile rimuoverlo completamente perché il prodotto si presenta con una superficie adesiva ma non possiamo definirla sicuramente una modifica permanente.
Se ci sono riuscito io che non sono un esperto in materia ed è la prima coibentazione in tema camper ci può riuscire chiunque ed in qualunque contesto. Serve solo tanta pazienza e non avere fretta, il lavoro che andiamo a vedere nelle foto sottostanti è stato effettuato in diversi giorni, anche perché attendevo l’arrivo del materiale ma diciamo che in un paio di giorni pieni è fattibile.
Sarebbe stato molto più semplice coibentare un van da camperizzare da zero, purtroppo migliorare è sempre più difficoltoso che costruire ex novo. La maggior parte del tempo riguarda lo smontare e rimontare le paratie, non tanto aggiungere il coibentante.
Inizialmente si smontano i pannelli di rivestimento delle zone interessate alla coibentazione, finestre, i pannelli del portellone posteriore e portellone laterale, eventuali panche o gavoni, ogni anfratto a contatto con l’esterno che è possibile raggiungere con il coibentante.
Prima di ogni altra cosa pulire lo sporco, la polvere che con grande sorpresa ho trovato in queste zone coperte da pannelli di rivestimento è stata imbarazzante; col tempo e con i km percorsi lo sporco si insinua in questi anfratti dove non è possibile pulire frequentemente a meno che smontare tutto il mezzo. E’ necessario sgrassare bene le superfici prima per permettere che la colla aderisca.
Come si può notare i portelloni sono completamente vuoti, non parliamo nello specifico del Trigano Eurocamp in questione, è un problema comune a tutti i furgonati. Nella parte superiore dei portelloni posteriori, intorno le finestre mamma Trigano aveva comunque predisposto un pannello in polistirolo, che ho preferito sostituire con l’Armaflex perché molto più efficiente in termini di potere coibentante ed insonorizzante. Sul portellone d’ingresso laterale invece nella parte sottostante era anch’esso completamente vuoto mentre sopra, intorno la finestra, era stato predisposto del polistirolo ma anche uno strato di un sottile materiale spugnoso tipo PET (qualcosa c’era ma non possiamo parlare di una vera e propria coibentazione) incollato con del Sikaflex, che ho dovuto rimuovere con una spatola.
Non voglio essere critico ma sono sicuro che nei nuovi van non vi è traccia neanche di questi piccoli accorgimenti in polistirolo/pet.
Lungo tutto i portelloni ho potuto adottare l’Armaflex da 32mm perché lo spazio vuoto è di 7cm circa, salvo in quei punti dove è presente l’apriporta del portellone posteriore, che ho lasciato senza coibentante ed intorno le luci della targa sul portellone posteriore destro, per effettuare un eventuale manutenzione qualora necessario. Per quanto concerne invece il portellone laterale bisogna fare attenzione alla staffa dell’apriporta che corre internamente dalla maniglia fino al binario di scorrimento dietro, qui lungo tutto il percorso della staffa ho installato sulla lamiera esterna l’Armaflex da 25mm per permettere alla staffa dell’apriporta il suo normale scorrimento, anche nel portellone laterale sopra intorno alla finestra, altrimenti il pannello di rivestimento non sarebbe più stato possibile rimontarlo.
L’ Armaflex ha una sua pellicola adesiva sul retro, spesso per raggiungere punti difficili non a vista è impossibile infilare il prodotto senza che questo si appiccichi dappertutto pertanto una volta tolta la pellicola protettiva ho con un piccolo rullo passato del normale sapone da cucina in modo che scivolasse, poi una volta collocato l’Armaflex nella sua posizione desiderata il sapone dopo poco si asciuga e la colla fa presa sulla lamiera (un po’ come la tecnica che si usa con gli adesivi), meglio acqua e sapone un po’ diluito. Ho smontato un po’ di mobilia e con l’Armaflex che mi è avanzato ho protetto entrambi i passaruota, gli spazi vuoti intorno alle rientranze del letto e tutto lo spazio intorno al camino del boiler da 10L della Truma; in questo caso sconsiglio di farlo se il vostro boiler è operativo e funzionante, sebbene l’Armaflex ha un ottimo indice ignifugo non lo metterei troppo vicino a delle forti fonti di calore.
Il mio boiler si è rotto e invece che comprarne uno nuovo ne sto approfittando per passare ad elettrico (gasfree) quindi il buco del camino esterno non mi serve più; ho quindi coibentato lo spazio tra il tappo esterno della Truma ed il preformato interno, ci sono altri 6cm di vuoto (il preformato è un semplice pannello di compensato con del polistirolo appiccicato dietro, il tutto per un misero 7/8mm di spessore) qui ho inserito altro Armaflex da 32mm come già anticipato in “zone da coibentare”.
Più che altro serve qualche piccolo attrezzo per smontare i pannelli e le zone interessate. L’ Armaflex si taglia con un normale taglierino ed una forbice, quello da 25mm anche solo con una forbice o un coltello, la pellicola che protegge l’adesivo dietro è millimetrica quindi vai anche dritto col taglio. La parte che ho trovato più difficile è stato smontare i pannelli del portellone laterale, in quanto la presenza dell’isola della cucina non permette di arrivare direttamente alle viti dietro del portellone, è stato fondamentale un giravite angolare a cricchetto.
Poi un normale avvitatore, giraviti vari ed una normale spatola (forse meglio se di plastica per evitare di graffiare la vernice).
Lascio qui la lista dei prodotti necessari per chi volesse imbattersi in questo miglioramento:
2 rotoli Armaflex da 32mm
1 rotolo da 25mm
Per i modelli con i pannelli rivettati piuttosto che con le viti sarebbe utile il kit specifico per rimuoverli
Grazie per essere saliti a bordo – Buona strada e buona manutenzione
VAN–eggio
© VAN–eggio