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Attraversare la Campania improvvisando soste gastronomiche (riprendendo il tragitto percorso nel precedente articolo) ha fruttato un ottimo e piacevole percorso gustativo, basato su sua maestà la mozzarella di bufala.

Non sono un membro dell’ONAF o frequentatore di corsi in tema caseario (per adesso, stay tuned) ma sono da anni un “appassionato estimatore”? Forse più un “assatanato mangiatore” direi di latticini in tutte le sue infinite lavorazioni, i miei preferiti sono quelli con lunghe stagionature comunque.
Sulla mozzarella di bufala si sono scritti infiniti tomi e per questo sono più facilmente attratto dalle reinterpretazioni di questa materia prima eccezionale, che per sua natura va servita così com’è per come viene prodotta (punto). Proprio per questa inviolabile sacralità nel rispetto del prodotto mi affascina vedere come la creatività e l’estro di grandi chef riescono a manipolarla e a volte stravolgerne completamente l’uso.


Qualche anno fa (nel 2013 per la precisione) sono andato a curiosare (2-3 giorni full immersion) nell’evento degli eventi sulla mozzarella: LSDM (Le Strade Della Mozzarella) che si tiene e si tenne ovviamente a Capaccio (Paestum) nel bellissimo Cilento presso “Le Trabe Tenuta Capodifiume“. Fu l’anno in cui, forse per un allineamento di corpi celesti, intervennero nello stesso evento i più grandi nomi stellati della cucina italiana:

Di seguito gli chef che hanno partecipato all’evento nei giorni 6-7 e 8 Maggio 2013:

  1. Massimo Bottura, Osteria Francescana, Modena.
  2. Ciccio Sultano, Ristorante Duomo, Ragusa Ibla.
  3. Antonino Cannavacciuolo, Villa Crespi, Orta San Giulio.
  4. Ilario Vinciguerra, IlarioVinciguerra Restaurant, Gallarate.
  5. Alessandro Negrini e Fabio Pisani, Aimo e Nadia, Milano.
  6. Francesco Sposito, Taverna Estia, Brusciano.
  7. Cristina Bowerman, Glass Hostaria, Roma.
  8. Pino Cuttaia, La Madia, Licata.
  9. Andrea Berton, Pisacco, Milano.
  10. Heinz Beck, La Pergola, Roma.
  11. Salvatore Tassa, Colline Ciociare, Acuto.
  12. Niko Romito, Casadonna Ristorante Reale, Castel di Sangro.
  13. Francesco Apreda, Imàgo (nel 2013) adesso Idylio, Roma.
  14. Vitantonio Lombardo, Locanda Severino, Caggiano
  15. Attilio Marrazzo, Jean Paris (all’epoca nel 2013) adesso Atelier de Joel Robuchon, Parigi.
  16. Gennaro Esposito, Torre del Saracino, Vico Equense.
  17. Arcangelo Dandini, L’Arcangelo (Roma)
  18. Vittorio Fusari, Dispensa Pani e Vini Franciacorta (Adro)
  19. Pasquale Torrente, Al Convento (Cetara).
  20. Pier Giorgio Parini, Povero Diavolo, Torriana (nel 2013) adesso Ristorante Benso, Forlì
Chef emergenti (nel 2013), ora più che affermati: 
 
  1. Luca Abbruzzino, Abbruzzino, Catanzaro.
  2. Mirko Balzano, Villa Assunta, Mirabella Eclano (nel 2013) adesso Triglia Trattoria di Mare, Avellino
  3. Roy Caceres, Metamorfosi, Roma.
  4. Giuseppe Causarano, Fattoria delleTorri, Modica (nel 2013) adesso Ristorante Votavota, marina di Ragusa.
  5. Davide Del Duca, Osteria Fernanda, Roma.
  6. Nicola Fossaceca, Al Metrò, San Salvo Marina.
  7. Matteo Iannaccone, Le Chef, Caserta.
  8. Giuseppe Iannotti, Kresios, Telese Terme.
  9. Sebastiano Lombardi, La Sommità, Ostuni (nel 2013) adesso La Table d’Adrien, Bagnes, Svizzera
  10. Luciano Monosilio, Pipero al Rex, Roma (nel 2013) adesso Da Luciano, Roma,
  11. Michele Rotondo, Masseria Petrino, Palagianello.
  12. Mattia Spadone, La Bandiera, Civitella Casanova.
  13. Arcangelo e Pascal Tinari, Villa Maiella, Guardiagrele.
  14. CristianTorsiello, Osteria Arbustico, prima a Valva, spostato a Capaccio Paestum (SA).
 

Negli anni l’evento si è evoluto moltissimo e sono coinvolti chef da tutto il mondo, se gli impegni me lo permetteranno dovrei tornarci per l’edizione 2020, da prenotare ed accreditarmi entro Febbraio/Marzo, dipende in che giorni cadrà l’edizione del prossimo anno.

Qui di seguito alcuni dei bellissimi e squisiti piatti realizzati durante l’evento del 2013, purtroppo le foto non sono granché, all’epoca non disponevo delle dotazioni fotografiche attuali!

Ma torniamo ai giorni nostri, questa volta il volante del mio fidato VAN-eggio ha sterzato in direzione Aversa (CE) per andare a sbirciare e tendere l’orecchio presso lo spaccio del caseificio “Costanzo” nello specifico curiosare tra le portate del loro ristorante annesso alla vendita: “Ristorante Costanzo“; non nascondo che le trasformazioni dell’evento LDSM in qualche modo mi hanno lasciato un certo livello di aspettativa e comparazione in materia “bufala”, che per quanto ti sforzi di partire in modo obiettivo e libero mentalmente purtroppo quando hai alzato l’asticella è difficile poi restare sorpresi – ma dopo anni di allenamento in tema gastronomico mi siedo sempre con la voglia di scoprire e la curiosità del novizio!
Il Ristorante Costanzo, come dicevo, è praticamente attaccato al punto vendita del caseificio, in Via Vito di Jasi | 81031 – Aversa, CE, è disponibile un comodo parcheggio comune al negozio, ci sono entrato anche con il mio Ducato, quindi andare tranquilli. Bella e curata la struttura da fuori e anche l’arredamento interno, in stile con belle foto delle bufale alle pareti, professionale il servizio, ricca anche la carta dei vini e bello anche il design del menù in tema con il locale, vi faccio vedere alcune portate del menù:

Considerando la location, la scelta e la qualità delle materie prime nonché le intelligenti trasformazioni della mozzarella di bufala, produzione che non tutti i ristoranti possono vantarsi di avere come propria, personalmente li metterei in lizza per Michelin. Tra l’altro le esperienze e la carriera di Agostino Malapena, lo chef del ristorante Costanzo, avrebbe anche tutte le carte per andare oltre il semplice mettersi in coda!

Concludo consigliandovi una sosta al caseificio Costanzo se passate dalla Campania e fermatavi all’omonimo ristorante a provate la cucina di Agostino Malapena, merita.

P.S. L’unica lamentela che ho dovuto riportare al gestore, i prezzi troppo bassi rispetto alla qualità e la lavorazione.
P.P.S: Ovviamente è inutile dire che ho riempito la cambusa ed il frigo del VAN di prodotti tipici acquistati nel caseificio, fornitissimo di prodotti scelti del territorio.

Grazie per essere saliti a bordo – Buona strada e buon gusto a tutti
VAN-eggio

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