Trovare un posto in centro Italia che non abbia già visitato per i miei interessi enogastronomici e non inizia a diventare difficile, soprattutto se la fuga prevista è per il solo fine settimana.
La nostra penisola però è tutta da scoprire, in ogni suo minuscolo comune si nasconde una storia, numerose tradizioni e una cucina vastissima con una propria ricetta di paese, azzarderei anche una variante della stessa per ogni frazione; un mondo insomma di una vastità talmente ampia che va oltre la possibilità di noi poveri curiosi appassionati del settore enogastronomico, ci vorrebbero più vite per coprire lo stivale …da una parte mi affascina da un’altra mi fa rendere conto di non avere tutto questo tempo 🙂
Inoltre, ad arricchire questa ormai spasmodica tendenza verso la cucina le reti televisive in quest’ultimo decennio si sono riempite di programmi a tema culinario, premetto che personalmente non amo tutti quei format in cui la cucina diventa una competizione {la cucina è la parte edibile ed olfattiva della storia, alla medesima stregua di un testo piuttosto che di un libro, le parole sono gli ingredienti, le pagine sono ricette} tutto può essere la cucina fuorché agonismo.
Leggendo sulle tradizioni gastronomiche del centro Italia, in particolare dell’Umbria, mi incuriosisco per la lavorazione della porchetta con il “fegatello” che si produce nella zona di Bevagna (PG). Che fai non vai a vedere?
È ovvio che sarei dovuto andare direttamente alla “Macelleria Tagliavento” ma è un capitolo che merita un suo proprio approfondimento e parlare solo di porchetta, per quanto fatta ad arte, sarebbe stato riduttivo per la lunga storia di questo esercizio. Mi prometto di aprire un post specifico nel quale per i Tagliavento e la loro filiera corta nell'”Osteria Scottadito” si approfondiranno temi del tipo:
“Salsicce marinate nel Sagrantino”, “Coppa di testa” (bollitura di 7-8 ore dei ritagli della spolpatura del maiale) e poi prosciutti, salsicce fresche e secche, pancetta tesa e arrotolata, guanciale, ciauscolo, lonze, capocolli e mattanze varie rispettando tempi di maturazione che arrivano a circa 2 anni per il prosciutto., insomma non proprio per fruttariani.
Per mantener fede alla tradizione della porchetta, per adesso, l’ho assaggiata a Spello
Devo dire che anche questa, era fatta ad arte.
Spello se non l’avete ancora visitato, inseritelo negli itinerari Umbri, è un bellissimo paese, famoso sicuramente per l’infiorata, che si svolge di solito verso la fine di giugno e per chi è appassionato di mosaici c’è da visitare “Villa dei Mosaici“, poi ci sono le opere del Pinturicchio. Non dimentichiamo che da Spello passa la “Strada dei Vini del Cantico“, nonSoloSagrantino in quel dell’Umbria ma a tal proposito mi sto organizzando per dei tour in vigna <staytuned>.
Comunque, il mio piccolo trip Umbro è iniziato a partire dal castello di “Campello sul Clitunno“, che nelle sue mura di cinta raccoglie un clima di silenzio e tranquillità, girando per il piccolo centro non abbiamo incontrato nessuno, dico nessuno proprio, se non una carinissima anziana che richiamava un non bene identificabile quadrupede.
Passeggiando tra le case nelle mura del castello mi è venuta l’idea di inserire nel sito una rubrica intitolata “i luoghi del silenzio”, che io amo tantissimo.
Ho parcheggiato vicino la porta principale e poi ho cercato di arrivare lungo le mura, dove timidamente sarebbe segnalato un parcheggio libero, impossibile però riuscire a curvare anche per il piccolo VAN (5,60m), troppo stretto, così sono andato lungo di retromarcia, non fatelo se avete un camper grande.
Mi sposto a Spoleto dove provo alla gelateria Crispini il gelato a pistacchio vincitore del “World Tour 2017” come miglior gusto al mondo. Io sono un fanatico delle gelaterie “San Crispino” ma il loro pistacchio è veramente eccezionale! Andate a provarlo. Mi sposto sul tardi in un’area di sosta libera fuori le mura di Spoleto, dove trovo altri camper, dormo tranquillo senza rumori ma salto la cena perché il giorno dopo mi attende “Lu Missile“.
Dopo un fugace caffè, via in marcia verso Foligno, a Sant’Eraclito per essere più precisi dove incontro Luca de l'”Arrosteria Lu Missile“, un simpaticone, l’oste che sa come accogliere la clientela, genuino e schietto come piace a noi. “Lu Missile”, perché dice di essere sempre andato veloce, si vede alla brace che non è lento di indole, gestisce l’Arrosteria, che ha saputo rendere accogliente e tipica, tutti dicono spartana ma la definirei simpatica e allegra con un’atmosfera conviviale tipica delle trattorie, ma qui parliamo di “arrosteria” non di trattoria, pertanto troverete solo carne, tranne la domenica che sono previsti anche primi piatti (e non solo).
La caratteristica de Lu Missile è il “piccione ripieno di maiale” (come vendetta ai ricchi del passato) e la “porcona”, non potete lasciare l’arrosteria senza aver provato queste due specialità. Tutto viene cotto alla brace dalle sapienti manone di Luca ma per il piccione è meglio prenotarselo prima, le braciole della porcona invece le trovate sempre.
Sebbene come già detto i primi non sono la loro caratteristica principale la pasta con le fave e guanciale era squisita, il bello delle osterie, delle trattorie e dei locali come questo è che ritrovi i sapori genuini della tradizione, la semplicità e l’allegria di stare insieme; ho infatti condiviso il tavolo con un signore che inizialmente sembrava un macellaio da come era insanguinata la giacca della divisa, ho pensato fosse il suo spacciatore ufficiale di carne, per inciso appunto “Lu Missile” usa tutti prodotti tipici locali, invece poi chiacchierando ho capito che era lo spacciatore dei dolci, il rosso era l’alchermes 🙂 Il locale domenica era pieno e stavano mandando via i clienti non mi sembrava giusto visto che avevo un tavolo da 4 ed eravamo in due.
Il lavoro che c’è dietro è tanto per mantenere alta la qualità e soprattutto la quantità, non ce l’ho fatta a finire tutto, il prezzo secondo me è più basso di quanto meriterebbero (respect).
Come al solito consiglio di prenotare se siete in zona e se non lo siete nei paraggi andateci di proposito, io personalmente ci ritornerò ma non nel fine settimana, devo approfondire il tema “piccione” prima di saziarmi con i suoi ottimi primi piatti, antipasti ecc.
Il piccolo itinerario:
Un Saluto a tutti
VAN-eggio