Sull’onda dell’influenza di “Ricardo Espírito Santo Silva Salgado” ci perdiamo nelle campagne di Coimbra, per imbatterci in Luso, un’unità amministrativa secondaria, una “freguesia” portoghese appartenente al comune di Mealhada; famosa per gli impianti termali, fondati nel 1852.
Gli edifici in Luso conservano ancora quel caratteristico stile di quegli anni.
Il paesino è immerso nel verde, in quanto adiacente alla “Serra do Buçaco“, patrimonio nazionale portoghese.
Furono i monaci dell’ordine dei carmelitani a piantare numerosi specie diverse di alberi, a seguito della donazione all’ordine da parte di Papa Urbano VII nel 1634 dell’intera zona collinare intorno a Luso. Riempirono il territorio montagnoso con acacia, tigli, cedri, abeti, sequoie, rododendri, olmi, palme ed altre specie provenienti dall’Himalaya e da un po’ tutti i continenti. Il più importante di tutti è il secolare “Cedro do Buçaco”, il cipresso (si è un cipresso) più vecchio dell’intero Portogallo
Luso è famoso per le sue acque sorgive e termali, sono diversi gli impianti e le spa presenti nel simpatico paesino; al centro della piazza c’è una fontanella con diverse bocche da dove sgorga gratuitamente la famosa acqua di Luso.
Ma qui non si vive di sola acqua, Luso ha una cucina del territorio molto interessante, ho trovato un posticino che rappresenta benissimo l’identità di questo distretto di Coimbra, parliamo di “Restaurante Pedra de Sal” dove mi è stato ben chiarito che dell’acqua sorgiva non gli interessi poi più di tanto ai locali, più che altro è il maialino nero e il l’ottimo vino che ho visto consumarsi a cena. Il dilemma nell’ordinare è stato: vino della valle del Douro o della valle del Dao (paragonato al taglio della Borgogna)? Vorrei avere sempre questi dilemmi da risolvere!! Ad ogni modo al “Pedra de Sal” si mangia incredibilmente bene, posso solo dirvi di prendere la metà delle cose che pensate di mangiare, le porzioni sono molto abbondanti e rispecchiano la tradizione del posto. Prezzo nella media, ottimo il servizio e ricco il menù, così come la carta dei vini.
Come al solito consiglio: se passate da quelle parti dovete provare la loro cucina ma prenotate prima, se non siete di passaggio, passateci di proposito.
Mai guidare dopo aver bevuto, perché si che ho bevuto! Avevo parcheggiato vicino la “Igreja Matriz do Luso” dove ho dormito tranquillo e sereno tra bacco e morfeo; per proseguire l’indomani verso i monasteri dei templari <stay tuned>…
Grazie per essere saliti a bordo – Buona strada e buon gusto a tutti
VAN–eggio