Bitonto VAN-eggio

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Bitonto tra arte, storia e gastronomia

Bitonto è una bellissima cittadina della Puglia, in provincia di Bari, famosa per il suo centro storico ricco di storia e cultura, caratterizzato da un labirinto di stradine e vicoli stretti, antiche chiese, palazzi nobiliari e torri. Ho avuto il piacere di visitare questa bellissima zona in occasione del matrimonio di un mio caro amico che, grazie alle sue spiegazioni e riferimenti storici mi ha spinto ad innamorarmi di questo territorio. È sempre una piacevolissima sensazione quando resti sorpreso da una cittadina della quale ignoravi la sua bellezza architettonica ed importanza storica. 

Qui a Bitonto, come dice il mio amico, si batteva moneta prima ancora di Roma; che a Santo Spirito (la parte a mare e quindi il porto di Bitonto), nella zona del porto, attraversata da acque sorgive, le residenze più antiche hanno tuttora un pozzo nel basamento risalente a strutture precedenti; che a largo del porto sono stati individuati nel tempo diversi relitti di epoca romana; che Santo Spirito era fondamentalmente creato dal quartiere di pescatori e dalla zona ricca con palazzi a partire da fine ‘700 fino allo stile liberty. Qui è una zona che nel periodo bellico anche i generali come Eisenhower avevano la loro residenza, insomma è tutto molto affascinante e pittoresco e assolutamente da visitare approfondendo tutti gli aspetti storici.

Inoltre, un po’ per passione, un po’ perché siamo nella patria dell’enogastronomia pugliese e per giunta in occasione di un matrimonio pugliese, le prelibatezze che ho avuto modo di scoprire in questa occasione sono state moltissime, pertanto, non mancherà anche in questo articolo l’aspetto gastronomico!

Il cuore del centro storico di Bitonto è rappresentato dalla cattedrale romanica di Santa Maria Assunta, uno dei monumenti più importanti della Puglia e a mio avviso forse la cattedrale romanica più bella e ben conservata vista finora fuori Roma, all’interno della cattedrale si trovano numerose opere d’arte, tra cui il portale principale, il pulpito, il coro e il soffitto ligneo. La cattedrale risale al XII secolo ed è stata costruita in pietra calcarea bianca, pietra che rende tutto il centro storico particolarmente affascinante, luminoso e dalla tipica atmosfera pugliese, i profumi nei vicoli, i forni, le voci dei bambini, sono felice per il mio amico che vive in questo splendido posto!

Altri luoghi di interesse nel centro storico di Bitonto includono il castello, che si trova su una collina a sud della città e risale al XII secolo, il palazzo Sylos-Calò, un edificio rinascimentale del XVI secolo e il Teatro Traetta, un teatro del XIX secolo che prende il nome dal compositore bitontino Tommaso Traetta.

Il centro storico di Bitonto è appunto anche famoso per la sua gastronomia, con numerosi ristoranti che offrono piatti tipici pugliesi come le orecchiette, le braciole, il pane pugliese e i vini locali. Inoltre, Bitonto è noto per la produzione di olio d’oliva di alta qualità, grazie ai numerosi oliveti presenti sul territorio (xylella permettendo l’olio pugliese è forse il più buono d’Italia). In particolare, ho avuto la fortuna di essere guidato presso un antico forno a legna, nascosto in un caratteristico vicolo e ubicato sotto il livello strada, il profumo di taralli e focaccia pervadeva tutte le stradine circostanti, “U Furne de Sàn Giuànne“, con un forno secolare praticamente sempre caldo.

Che i pugliesi fossero delle persone con un particolare spirito di accoglienza e con uno sviluppato senso di ospitalità si è sempre risaputo fin dall’antichità ma che il mio benvenuto nel tavoliere fosse accompagnato da una serie di conserve casalinghe ha superato ogni aspettativa di benvenuto e ospitalità! Queste alcune delle prelibatezze della loro preziosa terra e della loro generosità:

Non contento delle bontà assaggiate nella masseria durante il matrimonio, non contento dei prodotti da forno acquistati e mangiati in loco, non contento dei regali ricevuti riguardo le conserve fatte in casa, al ritorno pianifico una sosta ad Altamura per garantirmi un ulteriore bottino di specialità locali. Perché Altamura? Altamura, capitale delle murge, è la patria del famoso “Pane di Altamura”, dell’amaro “Padre Peppe” dei fratelli Striccoli dal 1832 e dove nacquero (molto probabilmente, alcuni dicono siano nate a Bisceglie) le famose “tette delle monache” dalla pasticceria Monastero di S.Chiara, per finire ai noti prodotti da macellerie di Altamura; famose per la produzione di carni bovine di alta qualità, in particolare il celebre “Bue Grasso di Altamura”. Un bovino di razza Podolica che viene allevato allo stato brado nelle colline circostanti, nutrendosi principalmente di erbe spontanee, viene poi macellato solo quando ha raggiunto un certo peso ed una maturazione adeguata. La carne è molto pregiata per il suo gusto intenso e la sua morbidezza. Che fai non ti fermi ad Altamura con tutte queste squisitezze a portata di VAN?

Ovviamente a tutto questo dovevano aggiungersi i prodotti del mondo caseario, che nessuno metta in dubbio o in paragone i formaggi freschi di questa eccezionale regione con nessun’altro al mondo, sia chiaro. Ho effettuato rifornimento presso il caseificio “Gioia” a Bitonto, sempre grazie alle preziose indicazioni del mio cicerone bitontino.

Tutte queste bontà sono entrate nel frigo del camper, cosa possibile solo perché un tempo ero forte a Tetris e Sokoban. Oltre ad aver partecipato ad uno dei matrimoni più fighi della mia vita, questo è il bottino che ho riportato da questo magnifico territorio. W la Puglia, i pugliesi ed i loro preziosi tesori, soprattutto enogastronomici.

Le prelibatezze che ho apprezzato maggiormente, in ordine di gusto personale:
1) Le bombette, sono questi involtini di carne di suino ripieni di formaggio e altri ingredienti, poi arrotolati e cotti alla brace o al forno. Sapore intenso e consistenza morbida e succosa.
2) I prodotti da forno, quelle del forno che conosce il mio amico però! Un po’ deluso dal pane di Altamura ma comunque buono, evidentemente non ho beccato il forno adatto, per assurdo è migliore quello che arriva a Roma da Altamura!
3) La focaccia (detta anche  Fcazz, che suona meglio e sembra più saporita).
4) I latticini del caseificio Gioia a Bitonto.
5) Padre Peppe, l’amaro (un po’ dolce per i miei gusti ma ne ho apprezzato volentieri tutta la bottiglia).
6) Tette delle Monache, sebbene la pasticceria del monastero di S. Chiara (ricetta di misteriose origini che cambia in funzione del paese che visiti), devo riconoscere che quelle della pasticceria Ferrini di Orbetello le trovo migliori (gusto personale, ovviamente).

Fuori classifica i prodotti sott’olio che mi sono stati regalati, adoro i lampascioni, per coloro che non sono mai stati in Puglia: 
I lampascioni sono simili alle cipolle ma hanno un sapore più deciso e caratteristico, tendono leggermente all’amaro e a volte vagamente sull’aspro. Vengono solitamente consumati dopo averli fatti bollire o arrostiti e possono essere utilizzati in varie ricette, come contorni, in insalata o come condimento per la pasta. Personalmente li apprezzo per come li ho ricevuti, in conserve o sott’olio.
Aggiungo un altro suggerimento sempre fuori classifica, solo perché ho saltato l’assaggio per questioni di tempo, il gelato del bar “Popolare” sempre a Bitonto.

Prometto di approfondire meglio il tema “Murge” in un’altra occasione perché merita un capitolo indipendente, il parco dell’alta Murgia, il cammino Materano e le pecore alla “rizzola”! >stay tuned<

Dimenticavo: dopo il matrimonio ho passato la notte parcheggiato nella bellissima “Tenuta Masseria Pinto” sempre a Bitonto, posto meraviglioso, come tutte le masserie pugliesi, qui però con una marcia in più, guardate che bel posticino dove organizzare un matrimonio!

Grazie per essere saliti a bordo – Buona strada e buon gusto a tutti
VAN–eggio

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